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Estratti Biochimica Clinica (Rivista Ufficiale di SIBioC - Medicina di Laboratorio)
Elettroforesi delle proteine e immunofissazione
Noto anche come: Elettroforesi delle proteine sieriche; Elettroforesi delle proteine liquorali; Protidogramma; SPE; SPEP; Elettroforesi delle proteine urinarie; UPE; UPEP; IFE
Nome ufficiale: Elettroforesi delle proteine e immunofissazione
Ultima Revisione: 06.03.2020
Ultima Modifica: 06.03.2020
Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano
In Sintesi
Perché?
Per diagnosticare o monitorare patologie associate all'alterata produzione o perdita delle proteine.
Quando?
A seguito di risultati anomali delle proteine totali, dell’albumina o delle immunoglobuline nel sangue; quando il paziente manifesta sintomi di malattie associate ad una produzione anomala delle proteine, quali il mieloma multiplo, la macroglobulinemia di Waldenstrom, l'amiloidosi, la gammopatia monoclonale di significato incerto (MGUS), il linfoma, la leucemia linfocitica cronica o la sclerosi multipla.
Il campione
L'elettroforesi delle proteine viene tipicamente eseguita su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio, su un campione di urina estemporaneo oppure raccolto nelle 24 ore o, in determinate circostanze, sul liquido cefalorachidiano (CSF) prelevato tramite una puntura lombare (consiste nel prelevare il liquido spinale inserendo un ago nel canale spinale).
La preparazione
No, nessuna.
L'Esame
Le proteine sono costituenti importanti di tutte le cellule e i tessuti. Hanno funzione strutturale all'interno della maggior parte degli organi, oltre a costituire gli enzimi ed alcuni ormoni che regolano le funzioni dell’organismo. L’elettroforesi delle proteine è un metodo che consente di separare le proteine sulla base della loro massa e carica elettrica. Conoscere quali proteine sono presenti, assenti, elevate o diminuite nei liquidi biologici può contribuire a diagnosticare e/o monitorare varie patologie e condizioni.
I liquidi biologici, quali sangue, urina e liquido cefalorachidiano, contengono molte proteine differenti che hanno diverse funzioni, comprese il trasporto di nutrienti, la rimozione delle tossine e il controllo dei processi metabolici.
Le due principali classi di proteine sono:
- L’albumina, prodotta dal fegato, rappresenta circa il 60% delle proteine nel sangue.
- Le globuline, un gruppo eterogeneo di proteine, sono prodotte dal fegato ad eccezione degli anticorpi e delle proteine del complemento.
Quando le proteine prelevate da un liquido biologico vengono separate mediante elettroforesi, formano un modello caratteristico di "bande di migrazione" di diversa ampiezza e intensità, che riflette la tipologia e la quantità di proteine presenti. Questo modello si divide in sei frazioni, chiamate prealbumina (raramente rilevata nell'elettroforesi su siero o urinaria), albumina, alfa 1, alfa 2, beta e gamma. In alcuni casi, la frazione beta si divide ulteriormente in beta 1 e beta 2.
Ciascuno di questi gruppi proteici (frazioni elettroforetiche) è distinto e possiede concentrazioni specifiche. L’elettroforesi delle proteine orienta verso la diagnosi di varie patologie, ognuna delle quali associata ad un modello di bande caratteristico. La maggior parte delle proteine plasmatiche e la loro funzione è tabulata nella propria frazione elettroforetica (la banda a cui appartiene) in un tabella dal titolo Gruppi di Proteine.
Le patologie e le condizioni associate all'alterata produzione o perdita delle proteine causano variazioni nel modello delle bande rilevate sull'elettroforesi proteica. L'esempio più importante è la comparsa di una banda monoclonale ben visibile nella regione gamma (la frazione in cui migrano le immunoglobuline). Infatti, la crescita e la divisione cellulare incontrollata delle plasmacellule maligne nel corso del mieloma multiplo implicano la produzione di quantità elevate di un singolo tipo di immunoglobuline (immunoglobulina monoclonale), rilevate sul tracciato elettroforetico sotto forma di un picco visibile nella regione gamma.
Quando viene rilevata la presenza di una proteina anomala (banda o picco), occorre effettuare ulteriori test per identificarne il tipo (immunotipizzazione). L'immunofissazione (o immunoelettroforesi) e l'immunosottrazione possono essere utilizzate per identificare le bande anomale rilevate sull'elettroforesi proteica, tipicamente nella regione gamma, al fine di determinare se un tipo di anticorpo (immunoglobulina) viene prodotto in modo anomalo (ad esempio, IgG, IgA, IgM).
Nella maggior parte dei casi di mieloma multiplo, vengono prodotte quantità eccessive di un singolo tipo di immunoglobulina intera (intatta). Più raramente, le plasmacellule producono in eccesso solo parti di immunoglobuline, note come "catene leggere libere", che vengono rilasciate nel sangue: essendo molecole molte piccole, passano il filtro renale e vengono eliminate con le urine. Le catene leggere in eccesso nell'urina vengono definite "proteine di Bence Jones".
Come e Perchè
L’elettroforesi delle proteine è usata per identificare la presenza di proteine anomale, per identificare l’assenza di proteine normali e per orientare verso la diagnosi di patologie associate a modelli di bande caratteristici rilevati sull’elettroforesi delle proteine del siero, delle urine o di altri liquidi biologici.
L'elettroforesi proteica fornisce informazioni in merito a patologie o condizioni che influiscono sulla produzione o la perdita di proteine, ma senza fornire di solito una diagnosi definitiva. Occorre eseguire ulteriori test di follow-up per stabilire la causa e la natura di tali malattie.
L'elettroforesi delle proteine sieriche può essere eseguita:
- Per contribuire alla diagnosi e al monitoraggio del linfoma, della leucemia linfocitaria cronica o delle gammopatie monoclonali, quali il mieloma multiplo
- A seguito di risultati anomali di altri esami di laboratorio, quali le proteine totali, l’albumina, livelli elevati di calcio o bassa conta dei globuli bianchi o rossi
- Per rilevare la presenza di condizioni infiammatorie, malattie autoimmuni, infezioni, disturbi renali o epatici nei soggetti sottoposti al test
L'elettroforesi delle proteine urinarie può essere eseguita per:
- Rilevare la presenza di mieloma multiplo
- Stabilire la causa di proteinuria (presenza di quantità estremamente elevate di proteine nelle urine), di cui esistono varie forme e cause
Quando un modello anomalo delle bande suggerisce la presenza di un singolo tipo di immunoglobulina (monoclonale), possono essere eseguiti immunofissazione (IFE) o immunosottrazione come test di follow-up, per identificare specificatamente le proteine anomale.
L'elettroforesi delle proteine sul liquido cerebrospinale (CSF) può essere utilizzata:
- per rilevare la presenza del modello di bande caratteristico della sclerosi multipla (bande oligoclonali)
- per rilevare la presenza di proteine caratteristiche di vari processi infiammatori o infettivi a cui ricondurre i sintomi di pazienti con mal di testa o altri sintomi neurologici
Domande Frequenti
Dipende dalla patologia o dalla condizione che si sospetta. Se il curante ha bisogno di ulteriori informazioni per valutare lo stato del paziente e stabilire una diagnosi, i test di follow-up possono includere:
- Albumina
- Catene leggere libere nel sangue
- Immunoglobuline totali
- Alfa-1 antitripsina
- Crioglobuline
- Emocromo, ferro, transferrina e ferritina, per valutare un'eventuale anemia
- Analisi dell'urina
- eGFR (calcolo della velocità di filtrazione glomerulare)
- Calcio ed eventuali radiografie, per valutare eventuali lesioni ossee
- Test genetici, se si sospetta un linfoma o una leucemia linfocitica cronica
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Risorse per i Professionisti
Fonti
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