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Salicilati

Noto anche come: Aspirina; ASA; Acido acetilsalicilico; Subsalicilato di bismuto; Metil salicilato; Sodio salicilato; Magnesio salicilato; Salsalato; Per il nome commerciale consultare la Banca Dati AIFA (https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it)
Nome ufficiale: Salicilati nel sangue e nelle urine
Ultima Revisione: 30.04.2020
Ultima Modifica: 03.07.2020

Revisore:

Dott.ssa Silvia Mengozzi, Laboratorio di Farmaco-Tossicologia AUSL Romagna

In Sintesi

Perché?

Per rilevare un’overdose da salicilati, come supporto nel valutare la sua gravità e nel monitorare la sua risoluzione; talvolta per monitorare un’overdose in pazienti che assumono regolarmente salicilati.

Quando?

In presenza di sintomi quali nausea, iperventilazione, ronzio nelle orecchie (acufene), battito cardiaco irregolare (aritmia) o stato confusionale, che potrebbero derivare dall’assunzione di quantità eccessive di acido acetil-salicilico o di altri farmaci salicilati; nel caso in cui si sospetti l’ingestione di grandi quantità di salicilati da parte di un bambino o di una persona non cosciente; spesso come parte degli approfondimenti effettuati nell’ambito dei test di screening tossicologici in emergenza; ad intervalli regolari per il monitoraggio di un’overdose; talvolta ad intervalli regolari nel caso di pazienti che assumono regolarmente salicilati sotto prescrizione medica perché affetti da artrite reumatoide o da altre patologie autoimmuni.

Il campione

Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio e/o talvolta un campione di urina raccolto in un contenitore sterile.

La preparazione

No, ma il clinico può richiedere informazioni riguardo il momento e il dosaggio dell’ultima assunzione di salicilati. Per garantire la corretta interpretazione dei risultati, il campione di sangue viene solitamente prelevato almeno 4 ore dopo l'assunzione. Nel caso di pazienti che assumono regolarmente i salicilati, il prelievo viene eseguito di norma nel momento precedente l’assunzione della dose successiva di farmaco. Occorre informare il medico in merito all'assunzione di eventuali farmaci (sia prescritti che da banco).

L'Esame

I salicilati sono un gruppo di farmaci, inclusa l’aspirina, acquistabili con o senza la necessità di prescrizione medica. Spesso sono utilizzati per ridurre il dolore o l’infiammazione, per ridurre la febbre e per prevenire l’eccessiva coagulazione. Il test dei salicilati misura la concentrazione di queste sostanze nel sangue e rileva o monitora un’eventuale overdose (avvelenamento da salicilati). 

I salicilati sono disponibili sotto forma di pillole o compresse assumibili per via orale o sotto forma di creme ad uso topico, che vengono assorbite dall’organismo tramite la pelle. L’aspirina è il salicilato più comunemente utilizzato, disponibile sotto forma di pillole o compresse.

  • I salicilati acquistabili senza prescrizione medica spesso sono utilizzati in caso di necessità o in maniera regolare per ridurre il dolore, la febbre e l’infiammazione
  • Basse dosi di aspirina possono essere assunte con regolarità per ridurre il rischio di trombosi (coagulazione inappropriata del sangue), infarto cardiaco o ictus nelle persone ad alto rischio. Inoltre, basse dosi di aspirina possono essere assunte per prevenire il peggioramento delle malattie cardiovascolari e/o l'insorgenza di complicanze in corso di infarto cardiaco o subito dopo. Tuttavia, l'utilizzo di aspirina per prevenire l'insorgenza di malattie cardiovascolari non è raccomandato in soggetti di età superiore ai 70 anni o in pazienti affetti da disordini della coagulazione
  • L’aspirina può essere utilizzata in pazienti affetti da disordini mieloproliferativi (come la policitemia vera e la trombocitemia essenziale) e per prevenire la formazione di coaguli
  • Raramente, l'aspirina può essere assunta sotto prescrizione medica per diminuire i sintomi correlati all’artrite reumatoide, all’osteoartrite, così come ai disordini autoimmuni e al lupus.

Dopo l’assunzione di una singola dose, la concentrazione dei salicilati nel sangue aumenta nel giro di due ore, anche se il raggiungimento del picco può essere ritardato di 12 ore o più tramite l’assunzione di preparazioni dotate di rivestimento enterico o a rilascio prolungato. L'ingestione di quantità eccessive di salicilati in breve tempo (avvelenamento acuto) o l'assunzione prolungata nel tempo (avvelenamento cronico) può comportare la comparsa di segni e sintomi associati con la tossicità da salicilati.

I salicilati sono metabolizzati dal fegato ed eliminati tramite l'urina. La capacità dell’organismo di rimuovere efficientemente i salicilati è influenzata dal pH ematico e urinario (acidità/alcalinità) e dalla funzionalità epatica e renale. Individui con insufficienza renale o epatica possono risultare maggiormente esposti alla tossicità da salicilati.

L'avvelenamento da salicilati è una condizione grave che spesso richiede il ricovero in ospedale e un attento monitoraggio. Nei casi più gravi lo sbilanciamento dell’equilibrio acido-base può peggiorare progressivamente determinando squilibrio elettrolitico (ipercaliemia), ipoglicemia e disidratazione e progredire verso convulsioni, allucinazioni, delirio, coma e addirittura morte.

Sia la tossicità acuta che quella cronica presentano sintomi simili, ma la tossicità cronica è associata a livelli più bassi di salicilati. Inoltre, la tossicità cronica si verifica con maggior probabilità negli anziani, causando delirio, perdita di energie, accumulo di liquidi nei polmoni (edema polmonare), insufficienza renale, squilibrio acido-base e/o elettrolitico. Molti di questi sintomi sono già presenti nelle persone anziane che non assumono salicilati, pertanto, rilevare la presenza di un'overdose/avvelenamento da salicilati in questi soggetti può rivelarsi difficile. 

Se usata con attenzione e seguendo le indicazioni relative al dosaggio appropriato, le dosi terapeutiche di salicilati risultano essere efficaci e sicure per la maggior parte degli adulti. Tuttavia, problemi con l’assunzione dei salicilati possono derivare dalla combinazione inconsapevole di più prodotti che li contengono.

  • Molti farmaci da banco includono salicilati e l’assunzione di diversi di questi farmaci può portare inconsapevolmente ad un effetto cumulativo, con conseguente assunzione di quantità eccessive di salicilati
  • La grande diffusione e disponibilità di salicilati può far erroneamente pensare che si tratti di farmaci innocui
  • L’assunzione di un dosaggio superiore a quello raccomandato o con frequenza troppo alta può comportare un’overdose. Questo può verificarsi in soggetti che, per lenire un dolore che non viene alleviato con una singola dose, incorrono in un sovradosaggio
  • Nelle persone più anziane le conseguenze possono essere complicate dalla presenza di patologie concomitanti e dallo stato generale di salute che può determinare una diminuita capacità di eliminare i salicilati dall’organismo

L’assunzione di aspirina non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti per il rischio di sviluppare la sindrome di Reye, una patologia caratterizzata da danneggiamento acuto dell’encefalo, associato a cambiamenti nel comportamento, nausea, vomito e disfunzione epatica potenzialmente letali. Poiché a questa categoria di persone non viene di solito prescritta l’assunzione di aspirina, l’avvelenamento da salicilati può derivare da ingestione accidentale o intenzionale. Le creme ad uso topico contenenti metil-salicilati destano particolare preoccupazione per l’alto dosaggio di farmaco contenuto al loro interno.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

Questo test viene utilizzato per rilevare concentrazioni eccessive di salicilati nel sangue. Può essere utilizzato:

  • Come supporto alla diagnosi di overdose (avvelenamento da salicilati). Il test può essere prescritto insieme a dei test di approfondimento effettuati nell’ambito dei test di screening tossicologici in emergenza, prescritti sulla base dei segni e sintomi del paziente
  • Per monitorare i livelli di salicilati nel tempo nel caso in cui vengano rilevate nel sangue concentrazioni tossiche di salicilati. Devono essere prescritti una serie di test ad intervalli di tempo regolari, al fine di verificare l’aumento delle concentrazioni ematiche o l’eventuale raggiungimento del picco massimo seguito da una progressiva diminuzione. Queste informazioni vengono utilizzate nel monitoraggio dello stato complessivo di salute del paziente e per contribuire a stabilire il trattamento adeguato.
  • Per monitorare un'overdose in pazienti che assumono aspirina sotto prescrizione medica, sia per determinare se il livello è all'interno di un intervallo terapeutico, che per verificare l’eventuale assunzione di dosi eccessive. Questo è particolarmente utile in quei pazienti che, per qualche motivo, abbiano variato il proprio stato di salute o protocollo terapeutico, assumendo per esempio altri farmaci

Domande Frequenti

Coloro che assumono aspirina con regolarità dovrebbero sottoporsi al test dei salicilati?

L’assunzione occasionale del farmaco in maniera moderata sotto la supervisione del medico curante, o comunque di una sola compressa al giorno, non dovrebbe richiedere alcun monitoraggio. La maggior parte delle persone non necessitano di questo test, a meno che non ingeriscano in maniera accidentale una grande quantità di salicilati e/o non sviluppino effetti collaterali.

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

Current review performed by Cierra N. Sharp, PhD, NRCC.

(01/14/2020) Salicylate (aspirin) poisoning in adults. Available online at https://www.uptodate.com/contents/salicylate-aspirin-poisoning-in-adults. Accessed on 03/05/2020.

(03/05/2020) Aspirin. Available online at http://online.lexi.com/lco/action/doc/retrieve/docid/dental_f/46036. Accessed on 03/06/2020.

(08/06/2019). Salicylates Toxicity. Available online at https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK499879/. Accessed on 03/07/2020.

Rifai, Nader, Horvath, Andrea Rita, & Wittwer, Carl T. (©2018). Tietz Textbook of Clinical Chemistry and Molecular Diagnostics 6th Edition: Elsevier, Inc. St. Louis, MO. Pp. 832-887.

(03/17/2019) 2019 ACC/AHA Guideline on the Primary Prevention of Cardiovascular Disease. Available online at https://www.acc.org/latest-in-cardiology/ten-points-to-remember/2019/03/07/16/00/2019-acc-aha-guideline-on-primary-prevention-gl-prevention. Accessed on 03/09/2020.

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