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Proteina C reattiva (PCR)

Noto anche come: PCR
Ultima Revisione: 19.01.2022
Ultima Modifica: 19.01.2022

 

NB: Se si stavano cercando informazioni relative alla PCR per valutare il rischio cardiovascolare, visitare la sezione PCR ultrasensibile

Revisore:

Dr. Alessio Maregnani; Laboratorio Analisi- Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico- Milano

In Sintesi

Perché?

Come marcatore di infiammazione, uno dei meccanismi di difesa dell’organismo in risposta ad agenti patogeni e danni tissutali. La misura della PCR può essere prescritta per:

  • Identificare la presenza di infiammazione in pazienti che manifestano sintomi correlati, quali febbre, brividi, arrossamenti, nausea, vomito, iperventilazione e/o tachicardia
  • Stabilire il trattamento in caso di sepsi, una complicanza potenzialmente letale delle infezioni batteriche che consiste in una eccessiva risposta infiammatoria a livello sistemico
  • Monitorare gli attacchi acuti (flares) delle malattie infiammatorie croniche autoimmuni, come il lupus o l'artrite reumatoide
  • Monitorare la risposta al trattamento per le malattie infiammatorie croniche.

Quando?

Se si sospetta la presenza di una patologia che causa infiammazione acuta, come un’infezione batterica o fungina, o in presenza di una malattia infiammatoria come l’artrite, una malattia autoimmune o una malattia infiammatoria intestinale.

Il campione

Un campione di sangue prelevato da una vena del braccio.

La preparazione

Il risultato dell’esame può essere influenzato da alcuni tipi di farmaci, inclusi i farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) e le statine, e da integratori a base di magnesio. Pertanto, è opportuno informare il medico in merito al loro consumo ed eventualmente interromperne l'assunzione (sotto consiglio medico) prima di sottoporsi al test.

L'Esame

La proteina C reattiva (PCR) è una proteina di fase acuta, prodotta dal fegato e rilasciata in circolo in seguito ad infiammazione. L'esame della PCR misura la quantità di proteina nel sangue, al fine di rilevare uno stato infiammatorio o monitorare la progressione di una malattia infiammatoria cronica.

Si tratta di un indicatore aspecifico d'infiammazione: può essere rilasciata in circolo entro poche ore da un danno tissutale, dall’inizio dell’infezione o dall’insorgere di altre cause di infiammazione. Un aumento importante si osserva, ad esempio, dopo un trauma o un attacco cardiaco, in presenza di patologie autoimmuni oppure in presenza di un’infezione batterica grave come la sepsi. La concentrazione di PCR può aumentare anche di centinaia di volte in risposta ad una patologia infiammatoria. L’aumento della proteina nel sangue può precedere dolore, febbre o altri indicatori clinici.

La PCR non è diagnostica, ma fornisce informazioni al clinico circa l'eventuale presenza o assenza di uno stato infiammatorio e della sua gravità, senza tuttavia indicarne la sede o la causa. Questa informazione può essere usata insieme ad altri dati, come i segni e sintomi, la valutazione dello stato clinico o altri esami, per la diagnosi di una patologia infiammatoria acuta o di una riacutizzazione di una malattia infiammatoria cronica.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

La proteina C- reattiva (PCR) è usata per la rilevazione di uno stato infiammatorio. È infatti un marcatore generico di infiammazione ed infezione, ma non è specifico per la diagnosi di una patologia specifica.

Ad esempio, la PCR può essere usata per il monitoraggio di condizioni acute come:

  • Un'infezione batterica grave dei polmoni, del tratto urinario, dell'apparato digerente, della pelle o di altre sedi, con o senza sepsi
  • Un'infezione micotica o virale
  • La malattia infiammatoria pelvica

La PCR è utile nel monitoraggio delle persone con patologie infiammatorie croniche per determinare la presenza di riacutizzazione o per verificare l’efficacia della terapia instaurata. Alcuni esempi sono:

  • Malattie infiammatorie intestinali
  • Alcune forme di artrite, inclusa l'artrite reumatoide
  • Malattie autoimmuni, come lupuso vasculiti

Altri usi della PCR includono:

  • La diagnosi di sepsi nei neonati
  • Il monitoraggio di pazienti sottoposti ad interventi chirurgici. Generalmente i livelli di PCR aumentano dopo un intervento chirurgico, per poi tornare entro i limiti di riferimento in assenza di infezioni post-chirurgiche
  • Come indicatore precoce di rigetto nel trapianto di reni

​​​​​​​La PCR talvolta può essere prescritta insieme alla velocità di eritrosedimentazione (VES), per indagare gli stati infiammatori, oppure con la procalcitonina, in caso di sepsi (accertata o sospetta). In relazione al sospetto clinico, possono essere richiesti ulteriori esami per l'identificazione della fonte d’infiammazione.

Domande Frequenti

Che cosa sono le malattie infiammatorie croniche?

“Malattie infiammatorie croniche” è un termine non specifico che caratterizza dei processi infiammatori ricorrenti associati ad una patologia più specifica. L’infiammazione cronica può essere causata da varie patologie come artrite, lupus o malattia infiammatoria intestinale (morbo di Crohn o colite ulcerosa).

Documenti, Documenti SIBioC e Intersocietari
Estratti Biochimica Clinica (Rivista Ufficiale di SIBioC - Medicina di Laboratorio)

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

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