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Corpi Chetonici

Revisore:

Prof. Andrea Mosca, Dott.ssa Renata Paleari (Università degli Studi di Milano);

Prof.ssa Annunziata Lapolla (Università degli Studi di Padova);

Dott. Roberto Miccoli (Università degli Studi di Pisa).

In Sintesi

Perché?

Per determinare la quantità di corpi chetonici (acetoacetato, beta-idrossibutirrato e acetone) nel sangue come supporto alla diagnosi di chetoacidosi diabetica o alcolica, due patologie potenzialmente letali.

Quando?

In presenza di segni e sintomi associati alla chetoacidosi, quali minzione frequente, sete eccessiva (polidipsia), disidratazione, respiro accelerato e respiro affannoso, iperglicemia (nella maggior parte dei casi).

Il campione

Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio o una goccia di sangue capillare ottenuto con la puntura del dito.

La preparazione

No, nessuna.

L'Esame

I chetoni o corpi chetonici sono dei prodotti del metabolismo degli acidi grassi. Questo test misura la quantità di chetoni presenti nel sangue (chetonemia).

I corpi chetonici vengono prodotti in condizioni di scarsità di glucosio o nel caso in cui la carenza di insulina determini l’impossibilità dell’utilizzo del glucosio come fonte energetica da parte delle cellule dell’organismo. In questo caso il metabolismo dei grassi (lipidi), utilizzati come fonte energetica alternativa, comporta la formazione e l’aumento nel sangue dei corpi chetonici, con conseguente chetosi. La chetosi può progredire quindi in chetoacidosi, una forma di acidosi metabolica. Questa patologia è frequente nelle persone con diabete di tipo 1 scompensato, ma può insorgere anche nel diabete tipo 2.

La chetoacidosi diabetica si associa associata a grave aumento della glicemia (iperglicemia acuta), in presenza di grave carenza di insulina e a sbilanciamento dell’equilibrio acido-base dell’organismo. I chetoni e il glucosio in eccesso vengono riversati nell'urina da parte dei reni, nel tentativo di abbassarne i livelli ematici. L’iperglicemia comporta minzione frequente, polidipsia, disidratazione e perdita di elettroliti. La persona con chetoacidosi diabetica può anche presentare sintomi quali respiro affannoso, fiato corto e dall’odore fruttato (per la presenza di chetoni nel respiro), nausea, vomito, dolore allo stomaco, affaticamento, stato confusionale, coma.

In alcuni casi, la chetoacidosi può presentarsi in assenza di iperglicemia (chetoacidosi normoglicemica) ed essere caratterizzata da livelli sierici di bicarbonato di 10 mEq/L o leggermente inferiori e livelli di glicemia inferiori a 250 mg/dL (14 mmol/L). Questa forma di chetoacidosi può manifestarsi in donne in gravidanza con diabete pregestazionale tipo 1 o 2 o con diabete gestazionale, ed il fattore predisponente è la condizione di digiuno accelerato determinato dalla gravidanza per sé. La chetoacidosi normoglicemica si può anche presentare nei pazienti con deficit di insulina in terapia con alcuni anti-iperglicemici orali, le glifozine (inibitori di SGLT2).

Anche il digiuno prolungato, l’alcolismo e le diete povere di carboidrati e ricche di grassi possono determinare la comparsa di chetosi e chetoacidosi. Talvolta può essere indotta di proposito in alcuni bambini affetti da epilessia, con convulsioni frequenti ma refrattari ad altri tipi di terapie.

Esistono tre corpi chetonici: acetoacetato, beta-idrossibutirrato e acetone.

  • L’acetoacetato viene prodotto per primo, durante il metabolismo degli acidi grassi
  • Il beta-idrossibutirrato si forma a partire dall'acetoacetato. É il chetone predominante in corso di grave chetoacidosi diabetica
  • L’acetone si crea spontaneamente dall’acetoacetato

Differenti metodi sono in grado di misurare differenti tipi di chetoni; pertanto, i risultati di questi metodi non sono intercambiabili.

I test ematici per la misura della chetonemia forniscono un’istantanea della condizione di accumulo dei corpi chetonici al momento del prelievo. La misura dei corpi chetonici nell'urina (chetonuria) riflette invece la quantità di corpi chetonici che sono stati prodotti nel sangue in tempi precedenti la raccolta. La chetonuria può essere eseguita anche con le metodiche di autocontrollo del diabete, in alcuni pazienti, insieme alla misura del glucosio urinario. Questo test, inoltre, è uno dei parametri che vengono valutati quando si esegue l’analisi dell'urina. I metodi di misura della chetonuria possono rilevare il solo acetoacetato oppure l’acetoacetato e l’acetone, ma non il beta-idrossibutirrato.

I corpi chetonici ematici possono essere misurati sia in laboratorio o sia mediante dispositivi portatili. Solitamente, i test di laboratorio misurano l’acetoacetato nel siero, la porzione liquida del sangue. Per la misura del beta-idrossibutirrato, invece, è necessario effettuare una richiesta specifica.

I dispositivi portatili che misurano la quantità di corpi chetonici a partire da una goccia di sangue prelevata dalla puntura del dito in genere misurano il beta-idrossibutirrato. Questo test può essere eseguito tramite i dispositivi POCT (al letto del paziente) in un paziente ricoverato o in pronto soccorso, oppure a livello ambulatoriale o dal paziente stesso tramite i dispostivi di autocontrollo.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

La misura dei corpi chetonici nel sangue viene perlopiù utilizzata per rilevare e monitorare la chetoacidosi diabetica, una complicanza acuta grave e potenzialmente letale che può presentarsi in persone affette da diabete di tipo 1 e, talvolta, di tipo 2. La chetoacidosi diabetica può svilupparsi come conseguenza di grave iperglicemia in pazienti diabetici con carenza di insulina, e associarsi a gravi infezioni, digiuno prolungato, accidenti vascolari, gravidanza ed altre condizioni. Può essere la manifestazione di esordio del diabete tipo 1.

La misura dei corpi chetonici viene talvolta richiesta, insieme all’emogasanalisi, al glucosio e agli elettroliti, per rilevare la presenza di chetoacidosi in pazienti non diabetici ma con segni e sintomi tipici, ad esempio, nel caso di eccessiva assunzione di alcolici.

Domande Frequenti

I pazienti diabetici possono misurare il glucosio al posto dei corpi chetonici?

Le misure del glucosio e dei corpi chetonici sono correlate, ma non sono la stessa cosa. Sebbene l’aumento dei corpi chetonici sia solitamente associato ad iperglicemia, esso può talvolta essere associato ad altre condizioni caratterizzate da livelli moderati di glicemia, come uno stato di malattia. Quindi la misura della glicemia, nel monitoraggio del diabete, non può essere sostituita da quella dei corpi chetonici. La misura dei corpi chetonici è utile nei pazienti con diabete a rischio di chetoacidosi (diabete scompensato, digiuno prolungato, abuso di alcol, vomito, etc.).

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

2020 review performed by H. L. Chong, MD, FASN, FRSPH, IPFPH, Physician, MJ Healthcare Group.

Guillermo E. Umpierrez, MD, FACP, Mary Beth Murphy, RN, MS, CDE, MBA and Abbas E. Kitabchi, PhD, MD, FACP, FACE. Diabetic Ketoacidosis and Hyperglycemic Hyperosmolar Syndrome. Diabetes Spectrum2002 Jan; 15(1): 28-36.

(Updated: October 30, 2015) Devkota B. Ketones. Medscape Reference. Available online at https://emedicine.medscape.com/article/2087982-overview. Accessed March 2020.

(© 2020) Mayo Clinic Laboratories. Beta-Hydroxybutyrate, Serum. Available online at https://www.mayocliniclabs.com/test-catalog/Overview/9251. Accessed March 2020.

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