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HIV-Carica virale

Noto anche come: Test di amplificazione dell’acido nucleico (NAAT o NAT); Viremia; HIV NAT; HIV PCR; HIV RNA Test; Quantificazione HIV
Nome ufficiale: Viremia HIV-RNA
Ultima Revisione: 08.02.2021
Ultima Modifica: 08.02.2021

Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano

In Sintesi

Perché?

In pazienti nei quali sia stata diagnosticata un’infezione da HIV (Virus dell'Immunodeficienza Umana), per determinare lo stato dell'infezione e monitorare l’efficacia del trattamento antiretrovirale.

Quando?

Al momento della diagnosi dell’infezione da HIV; da 2 a 8 settimane dopo l’inizio della terapia o la variazione del protocollo terapeutico; ogni 4-8 settimane, fino alla diminuzione della carica virale al di sotto dei livelli di rilevabilità; ogni 3-4 mesi in pazienti stabili, ovvero sottoposti ad una terapia efficace nel mantenere livelli di HIV bassi; dopo 2 anni di terapia stabile, il test può anche essere effettuato ogni 6 mesi.

Il campione

Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.

La preparazione

No, nessuna.

L'Esame

Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) è l'agente patogeno che causa l’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita). Questo test misura la quantità (viremia o carica virale) del materiale genetico (RNA) del virus HIV nel sangue.

Dopo l’infezione il virus HIV si replica, producendo numerose copie di sé stesso. Il virus dell’HIV infetta i linfociti CD4, una particolare classe di leucociti (globuli bianchi) responsabili della difesa dell’organismo dalle infezioni. Il virus infetta la cellula entrando al suo interno ed utilizzando i meccanismi cellulari per replicarsi, per poi diffondersi in tutto l’organismo, come nei linfonodi e nella milza.

Inizialmente l’infezione da HIV risulta asintomatica o causa la manifestazione di sintomi simili all’influenza, nonostante la carica virale sia alta. Senza un adeguato trattamento terapeutico, pur in assenza di segni e sintomi visibili, il virus continua a replicarsi e la carica virale ad aumentare. L’infezione da HIV determina una progressiva diminuzione del numero delle cellule CD4, con un progressivo aumento della carica virale.

Dopo circa 3-8 settimane dall’esposizione iniziale al virus, il sistema immunitario dell’ospite produce anticorpi anti-HIV in risposta all'infezione, diminuendo la carica virale fino a livelli minimi. Se presenti, i sintomi iniziali si risolvono, ma l’infezione permane.

L’unico modo per determinare l'esposizione del paziente al virus è tramite l’esecuzione di un test HIV. Se non rilevata e trattata, l’infezione da HIV distrugge progressivamente il sistema immunitario. Dopo alcuni anni senza trattamento, il sistema immunitario perde la capacità di combattere le infezioni ed alcune forme tumorali. In fase avanzata iniziano a manifestarsi i primi sintomi di AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita) e l’organismo risulta suscettibile all’infezione di microrganismi, come quello responsabile della tubercolosi, funghi o ad alcuni tipi di cancro, come il sarcoma di Kaposi.

Pertanto, i pazienti HIV-positivi devono essere inseriti il prima possibile all’interno dei protocolli terapeutici per l’HIV con farmaci antiretrovirali (terapia antiretrovirale altamente attiva o HAART), in grado di ridurre il numero di particelle virali nel sangue, limitando la capacità di replicazione del virus e riducendo il rischio di progressione verso l’AIDS. Evidenze scientifiche dimostrano che mantenere la carica virale al di sotto del livello rilevabile riduce il rischio di progressione verso l'AIDS, aumentando l'aspettativa di vita della persona infetta. Nel caso in cui il paziente non si attenga al trattamento o nel caso in cui il trattamento perda la sua efficacia, si osserva un aumento della carica virale.

Il test per la quantificazione dell’RNA del virus HIV nel sangue rileva il materiale genetico del virus (RNA) e determina il numero di particelle virali (carica virale) presenti nel sangue del paziente in un certo momento. La misura della carica virale, insieme a quella delle cellule CD4 del paziente, consente di valutare l’efficacia del trattamento.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

Il test della carica virale consente, insieme alla misura del numero delle cellule CD4 presenti, di determinare lo stato dell’infezione in pazienti con diagnosi di HIV. Inoltre, la carica virale viene utilizzata per monitorare l'efficacia del trattamento antiretrovirale (ART) nel tempo.

La misura della carica virale HIV può essere anche effettuata per valutare la comparsa di farmaco-resistenza. L'aumento della carica virale in soggetti trattati con un particolare gruppo di farmaci indica che si sono sviluppati dei ceppi di virus resistenti alla terapia ART. Il protocollo terapeutico del paziente deve essere quindi modificato.

Il test della carica virale risulta particolarmente utile quando valutato contestualmente ai risultati dei test precedenti. La valutazione complessiva di più determinazioni della carica virale permette, insieme alla conta delle cellule CD4, di monitorare l’efficacia del trattamento antiretrovirale somministrato (per maggiori informazioni a riguardo, consultare l'articolo Conta dei linfociti CD4).

Domande Frequenti

Come viene trattata l'infezione da HIV?

Le società scientifiche raccomandano a tutte le persone sieropositive per HIV di sottoporsi alla terapia antiretrovirale il prima possibile, incluse le donne in gravidanza. Generalmente, la terapia antiretrovirale prevede la somministrazione contemporanea di tre farmaci appartenenti a due classi differenti, volti a prevenire o minimizzare la replicazione virale ma anche la comparsa di ceppi farmaco-resistenti. La combinazione di tre o più classi di farmaci prende il nome di terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART). Per maggiori informazioni riguardo il trattamento, consultare la sezione "Trattamento" dell'articolo HIV e AIDS.

Immagini Correlate

Particelle di HIV (virus dell'immunodeficienza umana). Fonte immagine: A. Harrison, P. Feorino, CDC

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

Chan, P. and Maynard, M. (2019 May 9, Updated). Laboratory Assays for Diagnosis and Monitoring of HIV Infection. Medscape Infectious Diseases. Available online at https://emedicine.medscape.com/article/1995114-overview#showall. Accessed October 2020.

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Bennett, N. and Gilroy, S. (2019 December 2, Updated). HIV Infection and AIDS. Medscape Infectious Diseases. Available online at https://emedicine.medscape.com/article/211316-overview. Accessed October 2020.

Agutu, C. et. al. (2019 June 27). Systematic review of the performance and clinical utility of point of care HIV-1 RNA testing for diagnosis and care. PLoS One. 2019; 14(6): e0218369. Available online at https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6597060/. Accessed October 2020.

(© 1995–2019). HIV-1 RNA Detection and Quantification, Plasma. Mayo Clinic Laboratories. Available online at https://www.mayocliniclabs.com/test-catalog/Overview/113581. Accessed October 2020.

Hillyard, D. and Slev, P. (2019 November, Updated). Human Immunodeficiency Virus – HIV. ARUP Consult. Available online at https://arupconsult.com/content/human-immunodeficiency-virus. Accessed October 2020.

Harris, N. et. al. (2019 December 6). Vital Signs: Status of Human Immunodeficiency Virus Testing, Viral Suppression, and HIV Preexposure Prophylaxis - United States, 2013-2018. MMWR Morb Mortal Wkly Rep. 2019 Dec 6;68(48):1117-1123. Available online at https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/68/wr/mm6848e1.htm?s_cid=mm6848e1_w. Accessed October 2020.

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