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Conta dei Linfociti CD4

Revisore:

Dr. Giorgio da Rin; Ospedale San Martino di Genova

Sabrina Buoro; Azienda Socio Sanitaria Territoriale Papa Giovanni XXIII, Bergamo

In Sintesi

Perché?

Questo test viene normalmente utilizzato per valutare lo stato del sistema immunitario e la risposta alla terapia in soggetti ai quali è stata diagnosticata un'infezione da HIV (virus dell'immunodeficienza umana); talvolta può essere utilizzato in altre patologie (vedi la sezione Domande Frequenti).

Quando?

Il test viene normalmente effettuato per valutare lo stato basale del sistema immunitario in soggetti nei quali sia appena stata diagnosticata un’infezione da HIV; quindi viene ripetuto ogni 3-6 mesi dall’inizio della terapia antiretrovirale (ART) per monitorare la risposta al trattamento. In seguito, se il trattamento è efficace, il test viene effettuato ogni 6-12 mesi.

Il campione

Un prelievo di sangue venoso dal braccio.

La preparazione

No, nessuna.

L'Esame

L’esame misura il numero di cellule CD4 (note anche come linfociti T helper) nel sangue come indice dello stato del sistema immunitario.  I linfociti  CD4 sono una  parte di cellule che vanno a comporre i  globuli bianchi (leucociti) nel sangue , queste cellule difendono l'organismo dalle infezioni e svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario. Vengono prodotte nel timo e circolano in tutto l’organismo grazie al sistema circolatorio e linfatico. Il test per le CD4, insieme alla misura della carica virale del virus HIV, contribuisce a valutare lo stato del sistema immunitario in persone risultate positive al test per la ricerca dell’infezione da HIV.

I linfociti CD4 vengono così chiamati perché espongono sulla loro superficie un marcatore chiamato CD4 dove CD sta per “cluster di differenziazione” (gruppo di proteine espresse sulla superficie delle cellule che ne permette di distinguere lo stato di differenziamento e la funzione) e il numero del CD, in questo caso 4, identifica il tipo specifico di cellula. I linfociti CD4 vengono talvolta chiamati linfociti T helper. Il loro compito consiste nell’identificare, attaccare e distruggere virus, batteri e funghi che possono causare infezioni. Il virus dell’HIV attacca i linfociti CD4 legandosi alla loro superficie: una volta all'interno delle cellule, può replicarsi immediatamente, uccidendole durante il processo di replicazione, o rimanere in uno stato di latenza e replicarsi in un secondo momento.

Se non trattato, il virus HIV attacca i linfociti CD4 e si replica, incrementando la propria carica virale e determinando contemporaneamente una diminuzione delle cellule CD4. Man mano che la malattia progredisce, quindi i linfociti CD4 diminuiscono. Questa progressiva diminuzione dei linfociti CD4, se non trattata, può continuare per molti anni, fino allo sviluppo dei sintomi associati alla sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS).

Il trattamento per l’HIV, noto come trattamento antiretrovirale (ART) o, talvolta, terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), implica solitamente l’utilizzo di più farmaci. Questo tipo di trattamento riduce la quantità di virus HIV presente (carica virale), diminuendo quindi il rischio di progressione della malattia e di sviluppo di AIDS. Se la terapia ha effetto, il numero de i linfociti CD4 aumenta e/o si stabilizza.

La conta dei linfociti CD4 può essere variabile anche negli individui sani. Per avere un quadro più chiaro delle condizioni del sistema immunitario, il risultato del test può quindi essere riportato come rapporto percentuale delle cellule CD4 sul totale dei linfociti.


Talvolta i linfociti CD4 vengono determinati anche per valutare altre condizioni, come la presenza di un linfoma o dopo un trapianto d’organo (vedi la sezione Domande Frequenti).

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

La conta dei  linfociti CD4 viene usata, in combinazione con il test della carica virale dell’HIV, in persone con un’infezione da HIV per:

  • stimare se la malattia è destinata a peggiorare nel tempo (progressione)
  • determinare quanto precocemente iniziare il trattamento o se questo è necessario per prevenire eventuali infezioni opportunistiche (profilassi)
  • determinare lo stato del sistema immunitario
  • monitorare l’efficacia della terapia antiretrovirale (ART) o della terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART).

È importante che tutti coloro ai quali sia stata diagnosticata l’infezione da HIV (comprese le donne in gravidanza) comincino il trattamento antiretrovirale il prima possibile, per ridurre il rischio di sviluppare l'AIDS.  Di solito vengono utilizzati almeno tre diversi farmaci, appartenenti a due classi differenti, per minimizzare la replicazione del virus e per evitare l'emergere di ceppi resistenti ai farmaci. La combinazione di tre o più differenti farmaci antiretrovirali viene chiamata terapia retrovirale altamente attiva (HAART).

La conta dei linfociti CD4 è molto utile se confrontata con i risultati precedenti. Poiché in caso di infezione da HIV la velocità di distruzione dei linfociti CD4 è maggiore rispetto a quella di tutti gli altri linfociti ed il valore della conta assoluta può variare giornalmente, il risultato del test viene di solito espresso come valore percentuale dei i linfociti CD4 sui linfociti totali, ossia il numero di CD4 rispetto ai linfociti totali.

Talvolta, la conta dei linfociti CD4 può essere utilizzata come supporto alla diagnosi e al monitoraggio di altre condizioni patologiche, come il linfoma, la sindrome di Di George o in seguito a trapianto d’organo.

Domande Frequenti

Come viene diagnosticata un’infezione da HIV?

L’infezione da HIV viene di solito rilevata tramite un test anticorpale o una combinazione di test per la ricerca di anticorpi anti-HIV e di antigeni (p24). Se il test è positivo viene effettuato un secondo test anticorpale per differenziare tra HIV-1 e HIV-2. Se il primo e il secondo test non forniscono risultati congruenti, allora viene effettuato il test HIV-1 RNA (Test di amplificazione dell’acido nucleico, NAAT). Se il secondo test anticorpale o il test NAAT sono positivi, allora al paziente viene diagnosticata un’infezione da HIV. Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina Test di screening per HIV.

Immagini Correlate

Particella di HIV in formazione da una cellula del sistema immunitario. Fonte immagine: National Institute of Allergy and Infectious Diseases

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

2019 Review completed by Jenna Rychert, PhD, D(ABMM), Medical Director, ARUP Laboratory.

IDSA Guideline: Primary Care Guidelines for the Management of Persons Infected With HIV: 2013 Update by the HIV Medicine Association of the Infectious Diseases Society of America. Available online at https://www.idsociety.org/globalassets/idsa/practice-guidelines/primary-care-guidelines-for-the-management-of-persons-infected-with-hiv-2013-update-by-the-hiv-medicine-association-of-the-infectious-diseases-society-of-america.pdf. Accessed April 10, 2019.

NEW YORK STATE DEPARTMENT OF HEALTH AIDS INSTITUTE Guideline: Virologic and Immunologic Monitoring. June 2016. Available online at https://www.hivguidelines.org/antiretroviral-therapy/cd4-and-viral-load-monitoring/#tab_0 Accessed. April 10, 2019.

NIH AIDSinfo Guideline: Guidelines for Prevention and Treatment of Opportunistic Infections in HIV-Infected Adults and Adolescents. March 2019. Available online at https://aidsinfo.nih.gov/contentfiles/lvguidelines/adult_oi.pdf. Accessed April 10, 2019.

NIH AIDSinfo Guideline: Guidelines for the Use of Antiretroviral Agents in Adults and Adolescents Living with HIV. October 2018. Available online at https://aidsinfo.nih.gov/contentfiles/lvguidelines/adultandadolescentgl.pdf. Accessed April 10, 2019.

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