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Gli Intervalli di Riferimento ed il loro Significato

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Ultima Revisione: 20.07.2017. Ultima Modifica: 26.06.2018.

Sarà capitato a chiunque di ritirare un referto di laboratorio o scaricarlo tramite le odierne piattaforme sul web, e chiedersi se i risultati degli esami vadano bene o no. Alcuni esami sono caratterizzati da una risposta di tipo qualitativo (si/no, presente/assente ecc…) mentre altri corrispondono a valori numerici. Mentre i risultati qualitativi sono perlopiù facilmente interpretabili (ad esempio, positivo o negativo per la presenza del batterio responsabile della farngotonsillite streptococcica), lo stesso non vale per i valori numerici. Questi devono essere confrontati con gli “intervalli di riferimento”. Cosa sono? Gli intervalli di riferimento comprendono i valori attesi nella popolazione sana e per questo motivo nel linguaggio comune vengono erroneamente indicati come “valori normali”.

Nell’interpretazione del referto quindi, il paziente e soprattutto il clinico, devono confrontare i risultati ottenuti con i relativi intervalli di riferimento per identificare gli esami nei quali i risultati cadono al di fuori dell’intervallo. Gli esami con risultati al di fuori dei valori attesi possono essere utili per la formulazione della diagnosi.

Parlando di intervalli di riferimento, è importante considerare tre aspetti importanti:

  • Un risultato “normale” in un laboratorio può essere considerato come alterato in un altro: questo significa che è necessario confrontare i risultati di laboratorio sempre con gli intervalli di riferimento forniti dallo stesso laboratorio che ha eseguito il test. Sebbene infatti l’accuratezza dei test di laboratorio sia elevata, esiste una certa variabilità tra laboratori diversi dovuta alle differenti metodiche, ai reagenti utilizzati e alle diverse strumentazioni. Di conseguenza, per la maggior parte dei test di laboratorio, non esistono intervalli di riferimento universalmente applicabili.
  • Un risultato “normale” non indica necessariamente che una persona è sana: sebbene l’avere tutti i risultati degli esami all’interno dei valori di riferimento sia una buona cosa, non garantisce lo stato di buona salute. Per la maggior parte dei test esiste una certa sovrapposizione tra i risultati possibili nella popolazione sana ed in quella malata. Pertanto esiste la possibilità di non rilevare una patologia. Spesso i risultati cadono all’interno degli intervalli di riferimento nonostante la presenza di una patologia, soprattutto nelle fasi precoci.
  • Un risultato “alterato” non è necessariamente indice di malattia: la presenza di un risultato al di fuori dell’intervallo di riferimento non indica necessariamente la presenza di una patologia. Gli intervalli di riferimento vengono creati sulla base di elaborazioni statistiche effettuate sulla popolazione sana; pertanto è possibile che esistano persone sane con, fisiologicamente, i valori di alcuni esami al di fuori degli intervalli di riferimento, in maniera particolare se questi cadono vicini agli estremi dell’intervallo. Tuttavia, la presenza di valori alterati deve allertare il clinico che deve accertarsi della presenza/assenza di problemi evidenziabili dal tipo di esame alterato.

Domande Frequenti

Cos’è un intervallo di riferimento?
  • L’intervallo di riferimento è un insieme di valori,delimitati da un limite inferiore ed un limite superiore, entro il quale è possibile racchiudere una serie di risultati di laboratorio eseguiti su un campione di persone sane. L’intervallo dei valori può dipendere da fattori come l’età, il sesso ed il tipo di campione (sangue, urine, liquor, ecc…) e può essere anche influenzato da fattori esterni come il digiuno o l’attività fisica.

    Sebbene questi valori vengano comunemente indicati come “valori normali”, è preferibile definirli come “intervallo di riferimento”.

    L’intervallo di riferimento fornisce al clinico un termine di confronto da utilizzare con i valori riscontrati nel singolo paziente. Tuttavia, il significato reale dei valori può essere compreso solo nella valutazione di un quadro più ampio della condizione del paziente, comprese le informazioni derivanti dall’anamnesi clinica e familiare, l’esame fisico, i farmaci assunti e altri esami non di laboratorio.

    Ad oggi la maggior parte delle persone può accedere ai propri esami di laboratorio direttamente tramite piattaforme web, nonostante il vero significato dei test possa essere compreso e contestualizzato solo dal clinico. Le informazioni contenute in questo articolo si prefiggono di spiegare:

    • Perché nel sito Lab Tests Online sono presenti pochissimi intervalli di riferimento: sebbene l’accuratezza dei test sia migliorata notevolmente negli ultimi anni, è presente una certa variabilità tra diversi laboratori che deve essere tenuta in considerazione. Pertanto è necessario riferirsi sempre agli intervalli di riferimento forniti dal laboratorio che esegue il test.
    • Perché alcuni esami non hanno in intervallo di riferimento ma dei valori limite: si tratta di “limiti decisionali” che possono essere utilizzati per decidere se un paziente e sano o necessita di un trattamento. Attraverso molti anni di studi, eseguiti su ampie e diversificate popolazioni, questi limiti sono stati standardizzati. Un esempio è la glicemia per la diagnosi di diabete.
    • Perché ciascun laboratorio stabilisce o valida i propri intervalli di riferimento: questo approccio riflette la variabilità presenta tra laboratori diversi. Gli intervalli di riferimento riportati da ciascun laboratorio sono forniti o validati dal laboratorio che esegue il test.
    • Perché gli intervalli di riferimento possono variare in base al sesso, l’età o altre caratteristiche: gli intervalli di riferimento descrivono valori “tipici” per un certo gruppo di persone e, per la valutazione degli esami, è necessario eseguire il confronto con persone appartenenti a gruppi con caratteristiche analoghe a quelle del paziente.
    • Perché alcuni esami possono cadere al di fuori degli intervalli di riferimento nonostante lo stato di buona salute
       

    Sebbene il sito Lab Tests Online possa essere di aiuto nella comprensione del significato degli esami di laboratorio, è importante rivolgersi sempre al proprio clinico e utilizzare le informazioni qui raccolte per formulare le domande corrette al clinico.

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Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

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Interviste:

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Internet:

National Cholesterol Education Program website, available online through http://www.nhlbi.nih.gov

Cornell University Veterinary School website, available online through http://web.vet.cornell.edu

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