25-OH Vitamina D e 1,25-OH Vitamina D
Nota anche come: 1,25-(OH)2D; 1,25-(OH)2D2; 1,25-(OH)2D3; Calcitriolo, 1,25-diidrossicolecalferolo; 1α,25-(OH)2D
Nome ufficiale: 25-idrossi-vitamina D - 1,25 diidrossi-vitamina D
Ultima Revisione: 04.05.2022
Ultima Modifica: 05.04.2022
Revisore:
Dr. Giovanni Lombardi; Ospedale Galeazzi, Laboratorio di Biochimica Sperimentale e Biologia Molecolare, Milano, Italia - Poznań University of Physical Education, Department of Athletics, Strength and Conditioning, Poznań, Polska
Dr.ssa Franca Pagani; Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza, Brescia.
In Sintesi
Perché?
25-OH Vitamina D
Come supporto nell'individuare uno stato carenziale o un'insufficienza da vitamina D; per monitorare l’efficacia del trattamento in pazienti con carenza di vitamina D; raramente, per rilevare la presenza di intossicazione da vitamina D dovuta all'eccessiva assunzione di supplementi a base di vitamina D.
1,25-OH Vitamina D
Per monitorare e modulare la somministrazione di calcitriolo nei pazienti con insufficienza renale cronica; per la diagnosi differenziale di rachitismi dipendenti da disordini del metabolismo della 25-OH vitamina D o dei fosfati; in casi particolari di iperparatiroidismo primitivo.
Quando?
In caso di valori anomali di calcio, fosforo e/o PTH; in presenza di patologie ossee; se si sospetta la carenza di vitamina D; in caso di terapia di lunga data con farmaci interferenti con il metabolismo della vitamina D; in caso di supplementazione a base di vitamina D, per monitorare le concentrazioni raggiunte.
L’Endocrine Society raccomanda l'utilizzo dello screening per la carenza di vitamina D soltanto in presenza di specifiche condizioni di rischio, quali presenza di osteoporosi e patologie che influenzano il metabolismo e l’assorbimento della vitamina D e dei lipidi.
1,25-OH Vitamina D
Nei pazienti con insufficienza renale cronica in terapia con calcitriolo; in casi di ipercalcemia associata a bassi livelli di PTH.
Il campione
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
La preparazione
No, nessuna.
L'Esame
Il termine vitamina D viene comunemente utilizzato per identificare diverse forme molecolari sia di pro-ormoni liposolubili (5 diverse vitamine: D1, D2, D3, D4 e D5) che la forma biologicamente attiva (1,25 diidrossivitamina D). I vari componenti di tale famiglia di molecole derivano da un precursore comune, il 7-deidrocolesterolo o previtamina D3, presente in natura. L'esame prevede il dosaggio del precursore ( 25-OH Vitamina D) o della forma attiva di vitamina D (1,25-OH Vitamina D).
Le indicazioni cliniche per la misura della forma precursore e della forma attiva sono estremamente differenti:
- La prima (pro-ormone) fornisce informazioni circa lo stato vitaminico D del paziente, determinato dall’apporto con la dieta (circa il 10% della vitamina D totale) e dalla sintesi a livello cutaneo in seguito all’esposizione alla luce solare (circa il 90% della vitamina D totale). Le due forme di 25-(OH)D più importanti, che vengono dosate nei laboratori clinici, includono la vitamina D2 (ergocalciferolo, 25-(OH)D2), di origine vegetale, e la vitamina D3 (colecalciferolo, 25(OH)D3), di origine animale
- La determinazione della 1,25-diidrossivitamina D, forma biologicamente attiva, generata in seguito alla seconda idrossilazione in posizione 1α per azione di un enzima espresso a livello renale, ha indicazioni cliniche molto limitate, quali il monitoraggio dei pazienti con grave insufficienza renale in corso di trattamento con calcitriolo, la diagnosi differenziale dei rachitismi ed in alcuni casi le alterazioni del metabolismo fosfocalcico.
25-OH Vitamina D
La 25-idrossivitamina D è la forma dell’ormone maggiormente rappresentata in circolo ed è il precursore della forma attiva, l'1,25-diidrossivitamina D. La 25-(OH)D, caratterizzata da una lunga emivita ed un'elevata concentrazione plasmatica, viene comunemente dosata per monitorare lo stato vitaminico D del paziente.
La vitamina D viene mantenuta nell’organismo grazie a due meccanismi, uno endogeno, con la produzione dell’ormone in seguito all’esposizione alla luce solare, ed uno esogeno, tramite il consumo di determinati cibi o l'assunzione di integratori alimentari. La vitamina D introdotta con la dieta può avere strutture chimiche differenti in base all’origine: vegetale (o fungina), la vitamina D2 (ergocalciferolo), e animale, la vitamina D3 (colecalciferolo). La D2 deriva unicamente da fonti alimentari, è presente in alcuni cibi, negli integratori alimentari e nei preparati farmaceutici vitaminici, che possono contenere indifferentemente entrambe le forme vitaminiche. La vitamina D3 viene invece prodotta dall’organismo a livello cutaneo sotto l’effetto dell’irraggiamento solare. Le due forme di vitamina, D2 e D3, hanno lo stesso effetto e pertanto è importante conoscere la somma delle loro quantità, ovvero la concentrazione totale della 25-OH vitamina D.
La maggior parte dei metodi analitici per la misura della 25-OH vitamina D non distingue le due forme D2 e D3 e misura la concentrazione totale. Altri metodi invece distinguono le due forme. La concentrazione della 25-(OH)D viene utilizzata per fornire una stima della riserva di 25-OH vitamina D.
Solo lo 0.1% di 25-(OH)D si trova libera in circolo mentre, il 99.9% si trova legata alla proteina legante la vitamina D (DBP o VDBP), in grado di legare anche, seppur con diversa affinità, tutti i metaboliti di vitamina, una proteina circolante della stessa famiglia dell’albumina.
1,25-OH Vitamina D
La 1,25-diidrossi vitamina D è la forma considerata come biologicamente attiva dell’ormone 25-idrossi vitamina D, prodotto in seguito ad una prima idrossilazione a livello epatico delle vitamine D2 e D3. La seconda idrossilazione, che porta all’attivazione delle funzioni biologiche dell’ormone, avviene a livello renale. La 1,25-diidrossi vitamina D ha un’emivita di poche ore e una concentrazione in circolo (pg/mL) mille volte inferiore a quella del suo precursore.
La vitamina D svolge una funzione regolatoria nell’assorbimento di calcio, fosforo e magnesio.
É essenziale nell’accrescimento osseo e per la salute dell’osso stesso; in assenza di tale ormone, le ossa risultano fragili, malformate e incapaci di ripararsi. Tale patologia è nota con il nome di rachitismo nei bambini e di osteomalacia negli adulti. Inoltre, la vitamina D è implicata nei meccanismi autoimmuni, nelle funzioni metaboliche e nella prevenzione tumorale.
In circolo, anche 1,25-(OH)D si trova legata a DBP e solo circa l’1% si trova in forma libera.
Come e Perchè
25-OH Vitamina D
Il dosaggio della 25-(OH)D viene richiesto per stabilire se eventuali fragilità ossea, malformazioni ossee o disturbi del metabolismo del calcio (valori patologici di calcio, fosforo, PTH) siano imputabili alla carenza o all'eccesso di vitamina D.
Poiché la vitamina D è solubile negli acidi grassi e come tale viene assorbita dall’intestino, la sua misura risulta utile in patologie quali fibrosi cistica, morbo di Chron e nei pazienti che sono stati sottoposti a resezione gastrica, con conseguente compromissione della capacità di assorbimento dell'ormone. Inoltre, tale test viene utilizzato per monitorare l’efficacia di terapie a base di vitamina D, calcio, fosforo e/o magnesio.
1,25-OH Vitamina D
La determinazione della 1,25-(OH)D, caratterizzata da breve emivita e ridotte concentrazioni, è indicata soltanto in determinate circostanze, in particolare nel monitoraggio della terapia farmacologica. La 1,25-(OH)D rappresenta la forma biologicamente attiva dell’ormone; pertanto, la sua somministrazione non può essere intesa come assunzione di un integratore (diversamente da quanto accade per il precursore inattivo 25-OH vitamina D), ma come somministrazione di un farmaco la cui posologia deve essere accuratamente monitorata.
Domande Frequenti
Sì, può essere addizionata in creme ed altri preparati per il trattamento della psoriasi, al fine di rallentarne il decorso.
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