Documenti, Documenti SIBioC e Intersocietari
Estratti Biochimica Clinica (Rivista Ufficiale di SIBioC - Medicina di Laboratorio)
Antibiotici Aminoglicosidici
Noto anche come: Gentamicina; Tobramicina; Amikacina; Streptomicina; Plazomicina; Netilmicina; Isepamicina; Dibekacina
Ultima Revisione: 25.06.2020
Ultima Modifica: 24.08.2020
Per il nome commerciale consultare la Banca Dati AIFA (https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it)
Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano
In Sintesi
Perché?
Per monitorare le concentrazioni dei farmaci aminoglicosidici nel sangue, quali per esempio gentamicina, tobramicina e amikacina, al fine di verificare che il dosaggio somministrato sia corretto e per evitare il rischio di sviluppare reazioni avverse.
Quando?
Ad intervalli regolari durante la terapia con i farmaci aminoglicosidici.
Il campione
Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.
La preparazione
No, nessuna in particolare. Tuttavia, è necessario prestare attenzione alla tempistica del prelievo.
L'Esame
Gli aminoglicosidici sono un gruppo di antibiotici utilizzati per il trattamento di infezioni batteriche gravi. I livelli di aminoglicosidici nel sangue devono essere monitorati per verificare che il dosaggio somministrato sia corretto e terapeuticamente efficace, evitando la comparsa di reazioni avverse.
Gentamicina, Tobramicina e Amikacina sono gli aminoglicosidici più comunemente prescritti e sono utilizzati per trattare sia le infezioni causate da batteri Gram positivi che Gram negativi (per maggiori informazioni a riguardo, consultare l'articolo Colorazione di Gram).
E’ importante misurare i livelli di tali farmaci nel sangue poiché la loro efficacia è strettamente correlata alla dose somministrata. Gli aminoglicosidici sono associati alla comparsa di reazioni avverse anche gravi, quali lesioni a livello dell’orecchio, con sordità e perdita dell’equilibrio (ototossicità, solitamente permanente), e dei reni (nefrotossicità, solitamente reversibile).
Queste complicanze possono verificarsi in qualsiasi momento della terapia, ma il rischio risulta direttamente proporzionale al dosaggio del farmaco ed alla durata della terapia. Il rischio di sviluppare effetti collaterali è diminuito con l'assunzione di alcuni aminoglicosidici di ultima generazione.
Solitamente, l’apparato digerente non è in grado di assorbire efficientemente gli aminoglicosidici, pertanto, la somministrazione è prevalentemente endovenosa o intramuscolare. Tali farmaci possono essere somministrati:
- Con dosi ad intervalli regolari (ogni 8-12 ore)
- Con dosi più elevate ogni 24-48 ore (somministrazione “ad intervalli prolungati” o “pulsatile”)
La quantità di farmaco somministrata per dose dipende da vari fattori, quali per esempio la funzionalità renale, l’eventuale assunzione di altri farmaci, l’età ed il peso corporeo. In seguito alla somministrazione, i livelli di farmaco nel sangue raggiungono la concentrazione massima (picco), prima di diminuire a concentrazioni inferiori.
Talvolta si utilizza la somministrazione ad intervalli regolari, nel corso della quale la dose successiva viene somministrata in previsione della diminuzione della concentrazione. L'obiettivo è quello di somministrare una quantità sufficiente di farmaco per mantenere livelli terapeutici in grado di uccidere i batteri causa d'infezione. La dose e l'intervallo di dosaggio sono ottimizzati per garantire al paziente tempo sufficiente per eliminare la maggior parte del farmaco della dose precedente prima della somministrazione della dose successiva, riducendo al minimo il rischio di complicanze e contribuendo a garantire il mantenimento di livelli adeguati di farmaco nel sangue.
- Nel dosaggio ad intervalli regolari, il monitoraggio ha l'obiettivo di misurare la concentrazione massima nel sangue nel momento immediatamente successivo all’assunzione (livello di picco) e la concentrazione minima nel momento precedente la somministrazione della dose successiva (livello di valle). La dose successiva del farmaco verrà poi aggiustata o lasciata invariata sulla base delle concentrazioni rilevate. Per esempio, in pazienti con funzionalità renale compromessa, il farmaco rimarrà in circolo per più tempo (perché è meno eliminato dai reni), pertanto la dose somministrata dovrà essere ridotta o l’intervallo prolungato. D’altra parte, la somministrazione di dosi troppo basse non garantisce la presenza di concentrazioni sufficienti nel sangue nè l'effettiva efficacia del farmaco
- Nella terapia ad intervalli prolungati, il test può essere effettuato in modo simile a quello ad intervalli regolari, oppure eseguendo il test su un singolo campione prelevato dopo diverse ore, in funzione del farmaco (a discrezione del medico o farmacologo), dopo la prima dose di antibiotico
Talvolta, gli aminoglicosidici vengono utilizzati da soli, ma più spesso sono somministrati in combinazione con altri antibiotici. Il monitoraggio delle concentrazioni degli antibiotici nel sangue è importante in caso di assunzione contemporanea di altri farmaci, poiché questi possono influenzare la capacità dell’organismo di metabolizzare ed eliminare il farmaco.
Come e Perchè
È necessario prestare attenzione alla tempistica del prelievo.
- Nel caso della somministrazione ad intervalli regolari, il prelievo per la definizione del valore “di valle” viene eseguito subito prima dell’assunzione della successiva dose del farmaco aminoglicosidico. Il prelievo per la definizione del valore “di picco” viene eseguito alla fine dell’infusione endovenosa o 60 minuti circa (in funzione del farmaco) dopo l'iniezione intra-muscolo
- Per la terapia ad intervalli prolungati, le tempistiche raccomandate per il prelievo possono variare, tuttavia occorre registrare e confrontare le tempistiche relative all'assunzione dell'ultima dose e al prelievo del campione di sangue
Occorre fornire indicazioni riguardo il momento in cui è stata assunta l’ultima dose del farmaco.
Domande Frequenti
Sebbene sia possibile effettuare la terapia endovenosa con aminoglicosidici a domicilio, i livelli nel sangue non possono essere monitorati. Infatti, il test richiede attrezzature specifiche e deve essere eseguito in un laboratorio. É possibile effettuare il prelievo prima di somministrare la dose successiva di farmaco ed inviarlo ad un laboratorio per l’analisi.
Pagine Correlate
Risorse per i Professionisti
Fonti
2020 review performed by Wendy S. Shea, MT(ASCP), Atrium Health, Carolinas Medical and the Editorial Review Board.
Werth, B. Aminoglycosides. Merck Manual, professional version. Available online at https://www.merckmanuals.com/professional/infectious-diseases/bacteria-and-antibacterial-drugs/aminoglycosides. Accessed March 2020.
Germovsek E, Barker CI, Sharland M. What do I need to know about aminoglycoside antibiotics? Archives of Disease in Childhood - Education and Practice 2017;102:89-93. Available at https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27506599. Accessed March 2020.
Block M, Blanchard DL. Aminoglycosides. [Updated 2019 Oct 12]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2020 Jan-. Available online at https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK541105/. Accessed March 2020.
Krause KM, Serio AW, Kane TR, Connolly LE. Aminoglycosides: An Overview. Cold Spring Harb Perspect Med. 2016;6(6):a027029. Published 2016 Jun 1. Available online at https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4888811/. Accessed March 2020.
(November 16, 2018) Serio A, et al. Aminoglycoside Revival: Review of a Historically Important Class of Antimicrobials Undergoing Rejuvenation. Available online at https://www.asmscience.org/content/journal/ecosalplus/10.1128/ecosalplus.ESP-0002-2018. Accessed March 2020.
Fosso Yatchang, Marina & Li, Yijia & Garneau-Tsodikova, Sylvie. (2014). New trends in aminoglycosides use. Med. Chem. Commun. 5. 10.1039/C4MD00163J. Available online at https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4111210/. Accessed March 2020.