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Ultima Revisione: 19.01.2018. Ultima Modifica: 19.01.2022.
Ti sei mai chiesto cosa succede al tuo prelievo ematico una volta raccolto? Questo viene “mandato al laboratorio di analisi” ma, nel dettaglio, cosa significa? Questo articolo si prefigge di farti conoscere brevemente come viene processato il campione.
Tutto il processo che va dal prelievo del campione fino alla refertazione dei risultati, deve essere attentamente monitorato e tracciato. Il personale di laboratorio ha ormai a disposizione molteplici sistemi, spesso automatizzati, per accogliere e gestire il campione in ogni sua fase, assicurando il corretto processamento dello stesso, l’esecuzione dei test richiesti, la valutazione della correttezza dei risultati ottenuti e la corretta comunicazione del risultato al paziente od al medico competente.
Per ciascun tipo di esame esiste una modalità di prelievo ed un campione adeguato, in grado di consentire il reperimento del maggior numero di informazioni possibili.
Il personale sanitario preleva un campione di sangue, in genere dal braccio, raccogliendolo nel contenitore (provetta) adeguato. Nella figura, l’infermiere inserisce un ago dentro la vena del braccio.
Qualora la natura dell’esame richiesto lo consenta, la stessa provetta può essere utilizzata per l’esecuzione di esami differenti. Talvolta però può essere necessario raccogliere più campioni di sangue in provette differenti, ciascuna con caratteristiche peculiari. Per alcuni tipi di esami infatti, possono essere richieste provette contenenti, ad esempio, particolari sostanze conservanti o anti-coagulanti, necessarie per la buona riuscita del test.