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Lattoferrina

Noto anche come: Lattoferrina fecale
Ultima Revisione: 16.10.2020
Ultima Modifica: 16.10.2020

Revisore: Ferruccio Ceriotti

Articolo approvato dal Comitato editoriale di labtestsonline.org ed in corso di revisione da parte del Comitato editoriale italiano

In Sintesi

Perché?

Per rilevare la presenza di infiammazione intestinale; come supporto all'identificazione di una malattia infiammatoria intestinale; per discriminare tra malattie intestinali infiammatorie e non infiammatorie; per monitorare l'attività clinica delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI).

Quando?

In presenza di sintomi quali diarrea acquosa o emorragica e crampi addominali, con o senza febbre, che persistono per alcuni giorni. 

Il campione

Un campione di feci raccolto in un contenitore sterile.

La preparazione

No, nessuna.

L'Esame

La lattoferrina è una glicoproteina prodotta dai granulociti neutrofili, un tipo di globuli bianchi. Quando l'apparato digerente risulta infiammato, i neutrofili migrano verso la sede dell'infiammazione, dove rilasciano la lattoferrina, con conseguente aumento della concentrazione della proteina nelle feci. L'esame misura la concentrazione fecale di lattoferrina per rilevare il grado di infiammazione intestinale.

L'infiammazione intestinale è associata alle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) e ad alcune infezioni batteriche a carico del tratto digestivo, ma non è correlata a numerose altre condizioni che influenzano la funzionalità intestinale e causano sintomi simili. La lattoferrina può essere utilizzata per contribuire a discriminare tra patologie infiammatorie e non infiammatorie.

Le MICI sono un gruppo di malattie croniche caratterizzate da gonfiore e danneggiamento dei tessuti di rivestimento del colon. La causa delle MICI non è nota, ma si suppone che la patogenesi coinvolga un processo autoimmune scatenato da virus, fattori ambientali e/o predisposizione genetica. I due tipi più comuni di malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI) includono malattia di Crohn (MdC) e colite ulcerosa (CU).

I pazienti affetti da MICI sono caratterizzati da periodi di riacutizzazione alternati a periodi di remissione della malattia. Durante la fase di riacutizzazione, il paziente può manifestare frequenti episodi di diarrea acquosa e/o emorragica, dolore addominale, perdita di peso e febbre. Solitamente, nei periodi intermedi a due riacutizzazioni successive, i sintomi si attenuano. In molti casi, il periodo di remissione tra due riacutizzazioni risulta particolarmente prolungato. La lattoferrina può essere utile per il monitoraggio dell'attività clinica della malattia.

Come viene raccolto il campione per l'esame?

Il campione di feci deve essere raccolto in un contenitore sterile. Occorre seguire attentamente le indicazioni fornite dal personale di laboratorio riguardo l'appropriatezza della raccolta (non contaminata da acqua o urina).

È necessaria una particolare preparazione al test per garantire la qualità del campione?

No, nessuna.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

La lattoferrina fecale viene utilizzata per rilevare la presenza di infiammazione a livello intestinale, associata, ad esempio, ad alcune infezioni batteriche e, nei soggetti affetti da MICI, all'attività e alla gravità della patologia. Può essere prescritta per discriminare tra malattie intestinali infiammatorie (MICI) e non infiammatorie, e per monitorare l'attività delle MICI.

L'esame può essere richiesto per contribuire a stabilire la causa di diarrea, acquosa o emorragica, persistente. Può essere prescritto insieme ad altri esami eseguiti su campioni di feci, quali coprocoltura, per individuare un'eventuale infezione batterica, Ricerca di parassiti e loro uova, calprotectina fecale e/o sangue occulto nelle feci.

Se si sospetta la presenza di infiammazione possono essere prescritti anche esami del sangue che rilevano lo stato infiammatorio, quali VES (velocità di eritrosedimentazione) e/o PCR (proteina C-reattiva). Questi esami contribuiscono a stabilire la causa dei sintomi e ad escludere patologie con sintomatologia simile. In relazione alla causa che si sospetta essere alla base della patologia, è possibile eseguire ulteriori esami su sangue e feci.

Nei pazienti con diagnosi di MICI, la lattoferrina contribuisce a monitorare l'attività clinica della malattia e a valutarne la gravità. Ad esempio, nei pazienti con concentrazioni moderatamente elevate di lattoferrina, il test può essere ripetuto dopo diverse settimane per verificare se la concentrazione è ancora moderatamente elevata, aumentata o si è normalizzata.

Il test della lattoferrina può essere prescritto per determinare la necessità di eseguire un'endoscopia nei soggetti con sospetta MICI. Per confermare la diagnosi di MICI è solitamente richiesta l'esecuzione di un'endoscopia (colonscopia o sigmoidoscopia), per esaminare l'intestino e prelevare un piccolo campione di tessuto (biopsia), il quale verrà successivamente analizzato per rilevare l'eventuale presenza di infiammazione ed alterazioni nelle strutture tissutali. Questo esame risulta estremamente invasivo; pertanto, non viene eseguito in assenza di infiammazione.

Domande Frequenti

Il test della lattoferrina dovrebbe essere eseguito insieme alla calprotectina?

La calprotectina fecale si è dimostrata più affidabile rispetto al dosaggio della lattoferrina, pertanto viene richiesta con maggiore frequenza. Solitamente viene prescritto solo uno dei due test, non entrambi. Infatti, le evidenze attuali suggeriscono che non vi sia alcun beneficio significativo associato all'esecuzione di entrambi i test, poiché sia la lattoferrina che la calprotectina rilevano la presenza di infiammazione intestinale.

Risorse per i Professionisti

Documenti, Documenti SIBioC e Intersocietari
Estratti Biochimica Clinica (Rivista Ufficiale di SIBioC - Medicina di Laboratorio)

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

(2016 November Updated). Inflammatory Bowel Disease – IBD. ARUP Consult. Available online at https://arupconsult.com/content/inflammatory-bowel-disease/?tab=tab_item-2. Accessed on 1/22/17.

Wang, Y. (2015 October 15). Diagnostic accuracy of fecal lactoferrin for inflammatory bowel disease: a meta-analysis. Int J Clin Exp Pathol2015;8(10):12319-12332. Available online at http://ijcep.com/files/ijcep0013661.pdf. Accessed on 1/22/17.

Archbald-Pannone, L. (2014 March 17). Quantitative Fecal Lactoferrin as a Biomarker for Severe Clostridium difficile Infection in Hospitalized Patients. J Geriatr Palliat Care. 2014; 2(1): 3. Available online at http://pubmedcentralcanada.ca/pmcc/articles/PMC4230709/. Accessed on 1/22/17.

Zhou, X. et. al. (2014 July 7). Fecal lactoferrin in discriminating inflammatory bowel disease from Irritable bowel syndrome: a diagnostic meta-analysis. BMC Gastroenterology 201414:121. Available online at http://bmcgastroenterol.biomedcentral.com/articles/10.1186/1471-230X-14-121. Accessed on 1/22/17.

Reuters Staff (2015 June 04). Diagnostic Accuracy of Noninvasive IBD Biomarkers Unclear. Reuters Health Information. Available online at http://www.medscape.com/viewarticle/845852. Accessed on 1/22/17.

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