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Campioni di saliva raccolti tramite gargarismi: una valida alternativa ai test per COVID-19

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Ultima Revisione: 18.10.2022. Ultima Modifica: 10.11.2022.

Data la persistente pericolosità e contagiosità del virus SARS-CoV-2, la disponibilità di test facilmente accessibili rimane una risorsa essenziale per contenere la diffusione dell’infezione da COVID-19. Infatti, il CDC ha recentemente pubblicato nuove linee guida che raccomandano anche agli individui che hanno completato il ciclo vaccinale di sottoporsi ai test in presenza di sintomi di COVID-19 o se sono venuti in contatto con soggetti positivi. In seguito al perpetrarsi della pandemia, alcuni soggetti dovranno sottoporsi ad esami ripetuti a causa di viaggi, rientro sul posto di lavoro o a scuola o esposizione al virus nel corso delle attività quotidiane.

La raccolta appropriata del campione è essenziale per ottenere risultati accurati ai test per COVID-19. Attualmente, il tampone nasofaringeo, o NF (ottenuto dalla parte posteriore del naso e dalla gola), è considerato il "gold standard" per la diagnosi di COVID-19. Anche i tamponi nasali, prelevati dalla porzione anteriore delle narici, possono essere utilizzati e sono considerati generalmente più accettabili per il paziente rispetto ai tamponi NF. Tuttavia, anche i tamponi nasali possono rivelarsi invasivi o scarsamente tollerabili per alcune persone, in particolare per i bambini.

Oltre alla scarsa tollerabilità, i tamponi NF e i tamponi nasali presentano altri svantaggi. Ad esempio, l’esecuzione del tampone NF richiede la presenza di un operatore sanitario, che può essere potenzialmente esposto al virus SARS-CoV-2 durante la raccolta. Spesso, durante la pandemia da COVID-19, e in particolare durante i picchi di contagio, si è verificata la mancanza di materiali di laboratorio, quali i tamponi necessari per un’ampia esecuzione degli esami. Anche se la saliva può essere facilmente auto-raccolta dal paziente per alcuni test COVID-19, le piccole dimensioni del campione e la sua consistenza irregolare possono rendere difficoltosa e meno efficiente l’analisi di laboratorio.

I risultati di un nuovo studio hanno evidenziato che la raccolta della saliva tramite gargarismi con NaCl 0,9%, caratterizzata da minor invasività e facilità di auto-raccolta, rappresenta una valida alternativa al tampone NF per il test PCR per COVID-19. Lo studio, pubblicato sul Microbiology Spectrum, avvalora i risultati di studi precedenti che valutavano l’utilizzo di campioni ottenuti tramite gargarismi con NaCl 0,9% in sostituzione al tampone nasofaringeo.

Mentre gli studi precedenti includevano principalmente pazienti ospedalizzati con gravi infezioni da COVID-19, i ricercatori dello studio in oggetto hanno esaminato pazienti ambulatoriali, poiché la maggior parte dei test per COVID-19 viene eseguita in studi medici, cliniche, farmacie ed altri ambienti ambulatoriali. Differentemente dalle precedenti ricerche, nel presente studio sono stati comparati i campioni ottenuti tramite tampone NF e gargarismi con NaCl, raccolti contemporaneamente ed esaminati in parallelo.

Nello studio, i ricercatori hanno esaminato 80 partecipanti di entrambi i sessi di età compresa tra i 13 e gli 89 anni. I partecipanti includevano soggetti con sospetta esposizione a COVID-19 a causa di uno stretto contatto con pazienti positivi, e la maggior parte di loro manifestava uno o più sintomi dell'infezione, quali tosse, naso che cola, febbre e perdita del senso del gusto e dell’olfatto.

Per ogni paziente, un operatore sanitario ha prelevato un tampone nasofaringeo ed è stata eseguita un’auto-raccolta del campione tramite gargarismi con 5 millilitri NaCl (0,9% salina) per 30 secondi. Ogni coppia di campioni è stata esaminata contemporaneamente tramite test PCR per COVID-19.

Lo studio ha rilevato che i risultati ottenuti da entrambi i campioni corrispondevano esattamente. Un totale di 26 tamponi NF sono risultati positivi al virus SARS-CoV-2, così come i corrispondenti campioni salivari. Analogamente, 54 tamponi NF ed i corrispondenti campioni salivari sono risultati negativi.

I ricercatori fanno notare che anche se i risultati sono promettenti, saranno necessari ulteriori studi per evidenziare l’equivalenza tra i due tipi di campioni in diverse fasi dell'infezione (infezione precoce e tardiva), caratterizzate dalla presenza di quantità differenti di particelle virali. La totalità dei test disponibili per COVID-19, prodotti commercialmente o sviluppati in laboratorio, richiederebbe studi simili su campioni accoppiati per validare le prestazioni del test su campioni raccolti tramite gargarismi con NaCl.

Procedere nella ricerca è importante poiché l'auto-raccolta dei campioni tramite gargarismi consentirebbe di risparmiare materiali di laboratorio, quali tamponi e dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari, i quali non sarebbero direttamente coinvolti nella raccolta dei campioni di saliva e risulterebbero meno esposti al virus. Inoltre, l’esistenza di un metodo di facile esecuzione e minor invasività per raccogliere il campione potrebbe aumentare la disponibilità dei pazienti a sottoporsi al test, contribuendo a limitare la diffusione dell’infezione da COVID-19.

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente
Zander, J., Scholtesc, S., Ottinger M., et al. (2021). Self-Collected Gargle Lavage Allows Reliable Detection of SARS-CoV-2 in an Outpatient Setting. Ahead of print. https://doi.org/10.1128/Spectrum.00361-21

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