Esame Micologico
Noto anche come: Test micologico molecolare, Esame micologico colturale, Esame micologico microscopico
Nome ufficiale: Test micologico colturale, Esame sierologico per la ricerca di antigeni di miceti e anticorpi anti-miceti
Ultima Revisione: 07.09.2019
Ultima Modifica: 07.12.2019
In Sintesi
Quando?
Nel caso in cui il clinico sospetti la presenza di un’infezione micotica (micosi) della pelle o degli annessi cutanei (dermatologica), delle mucose, dei polmoni o sistemica; talvolta dopo il trattamento per verificarne l’efficacia.
Il campione
Il campione utilizzato dipende dalla sede della sospetta infezione. Alcuni esempi includono: campioni ottenuti dal raschiamento della pelle, campioni di unghie o capelli, tampone vaginale, fluidi biologici (urine), sangue e/o campioni bioptici di tessuti.
La preparazione
Evitare l’utilizzo di creme antimicotiche nella settimana precedente al prelievo se questo viene effettuato direttamente sulla lesione. In generale è raccomandata la sospensione della terapia antimicotica (locale e non) nella settimana precedente all’esecuzione dell’esame colturale.
L'Esame
I funghi (o miceti) sono dei microrganismi che possono infettare soggetti sani (patogeni obbligati) oppure soggetti con fattori di rischio (patogeni opportunisti). Possono esistere in natura sotto forma di lieviti (organismi monocellulari) o come muffe (organismi pluricellulari) caratterizzate dalla presenza di ramificazioni filamentose. Essi fanno parte per lo più della flora microbica residente nell’uomo, nell’animale e nel terreno.
I test micologici rilevano le infezioni e talvolta identificano i funghi responsabili al fine di guidarne il trattamento terapeutico.
Le infezioni micotiche possono essere superficiali (come quelle della pelle) o, più gravemente, possono interessare gli organi interni (frequentemente i polmoni, ma anche il cuore, le articolazioni, ecc), oppure essere sistemiche (disseminate).
Le infezioni micotiche superficiali sono molto comuni. Esse comprendono le dermatofitosi, infezioni della pelle o delle unghie che possono generare zone pruriginose, rosse e squamose, come quelle note comunemente come piede dell’atleta (o tigna). Solo raramente sono in grado di diffondere negli organi interni, soprattutto in condizioni immunologiche particolari, e causare infezioni profonde. Anche la candida, che è un fungo opportunista, può causare infezioni superficiali, ad esempio in bocca, con la comparsa di piccole chiazze bianche disseminate
soprattutto sulla lingua, a volte anche su palato, gengive e guance (mughetto) o nella vagina, dove è causa di secrezioni vaginali biancastre. Si stima che circa il 70% delle donne ha abbia sofferto nella vita di almeno un episodio di candidosi vaginale.
Le infezioni polmonari micotiche originano tipicamente dall’inalazione accidentale di spore. I pazienti immunocompromessi, come quelli affetti da HIV/AIDS o che hanno ricevuto un trapianto d’organo, i pazienti in rianimazione e i pazienti con comorbidità importanti come il diabete o altre malattie polmonari, hanno un rischio aumentato di sviluppare gravi infezioni micotiche sistemiche e/o ricorrenti.
I test micologici sono utilizzati spesso per rilevare ed identificare i funghi al fine di effettuare una diagnosi e guidare il clinico nelle scelte terapeutiche. L’esame microscopico, o esame micologico diretto, è sicuramente il test più rapido e meno costoso da eseguire in caso di sospetta dermatofitosi, sebbene esso sia dotato di una sensibilità operatore dipendente e permetta solo una diagnosi presuntiva di dermatofitosi che deve sempre essere confermata dai successivi risultati degli esami colturali, anche per poter escludere false negatività. L’esame consiste nell’osservazione diretta al microscopio del materiale clinico con sospetta infezione (squame, capelli, peli, unghie opportunamente prelevati dal personale sanitario addetto), previo trattamento del materiale con miscele chiarificanti. Un ulteriore test diretto consiste nell’utilizzo di sostanze chiarificanti con l’aggiunta di fluorocromi (ad esempio il calcofluor – white) che però necessita di osservazione al microscopio in fluorescenza.
Tuttavia, in caso di infezioni persistenti, profonde o sistemiche, si rende necessaria una diagnosi più accurata. In questi casi, quindi, l’esame microscopico può essere seguito da ulteriori indagini di laboratorio come l’esame colturale (che rappresenta ancora il “gold standard” diagnostico), il test di sensibilità (cosiddetto “antimicogramma” da utilizzare solo nel caso d'infezioni invasive), i test sierologici per la ricerca di antigeni o anticorpi specifici e i test molecolari per la rilevazione del materiale genetico.
Come e Perchè
Il tipo di campione e il metodo di raccolta del campione dipendono e dalla sede interessata dall’infezione. Nel caso d'infezioni superficiali, il campione può essere raccolto tramite raschiamento della pelle, taglio di unghie o capelli, raccolta di secrezioni vaginali tramite l’utilizzo di un tampone o raccolta dell'urina. Per le infezioni profonde, d’organo o sistemiche, il campione può essere rappresentato da un campione d'urina, un prelievo di sangue, un campione di espettorato e/o un campione bioptico. Il sospetto di meningite prevede invece l’esecuzione delle analisi (colturali, antigene o anticorpi) su un campione di liquido cefalorachidiano.
Domande Frequenti
Alcuni funghi sono maggiormente diffusi in alcune specifiche aree geografiche. Anche la visita di grotte o cave può aumentare il rischio di esposizione ad alcune spore. Alcune infezioni micotiche polmonari possono manifestarsi anche dopo mesi dall’esposizione all’agente patogeno, pertanto è bene sempre informare il proprio medico anche riguardo a viaggi effettuati in passato.
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Fonti
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