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Acido Valproico

Noto anche come: Valproato, Per il nome commerciale consultare la Banca Dati AIFA (https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it)
Nome ufficiale: Acido Valproico
Ultima Revisione: 17.01.2019
Ultima Modifica: 14.09.2022

Revisore:

Prof. Antonio D'Avolio - Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino; Laboratorio di Farmacologia e Farmacogenetica, Torino

In Sintesi

Perché?

Per determinare la concentrazione ematica di acido valproico in modo da mantenerla all'interno dell'intervallo terapeutico o per rilevarne la tossicità.

Quando?

Ad intervalli regolari per monitorarne i livelli ematici; al bisogno, per rilevare concentrazioni troppo basse o eccessive (potenzialmente tossiche).

Il campione

Un campione di sangue venoso prelevato dal braccio.

La preparazione

No, nessuna in particolare. Ma è necessario concordare con il proprio medico la tempistica per l’esecuzione del prelievo. Infatti questa può variare in base al dosaggio e/o alla formulazione del farmaco che potrebbe essere a lento rilascio. Di solito si raccomanda di eseguire il prelievo subito prima dell’assunzione della dose di farmaco successiva (livello basale o concentrazione di valle). Questo per valutare la quantità minima di farmaco disponibile.

L'Esame

Il test misura la concentrazione ematica di acido valproico. L’acido valproico è un farmaco utilizzato per lo più per il controllo di alcuni tipi di convulsioni, così da limitarne la frequenza e l’intensità delle stesse. Può essere prescritto in associazione ad altri farmaci antiepilettici come la fenitoina, il fenobarbital o altri. I livelli ematici di acido valproico devono essere mantenuti all’interno di uno stretto intervallo terapeutico.

Le crisi convulsive sono dovute ad alterazioni del sistema nervoso centrale riguardanti la capacità di trasmettere gli impulsi nervosi e regolare l’attività neuronale. Durante una crisi convulsiva il paziente può andare incontro a variazioni dello stato di coscienza, alterazioni del gusto, dell’olfatto o della vista o a crisi epilettiche. Le convulsioni sono associate a molteplici patologie, ma spesso la causa è ignota. La frequenza delle crisi convulsive può variare da un singolo episodio a episodi frequenti e ricorrenti. Talvolta le persone affette possono andare incontro a crisi convulsive non in grado di interrompersi senza l’intervento medico. Dopo una crisi, spesso le persone rimangono per un breve periodo in uno stato confusionale e di affaticamento. La contrazione muscolare che avviene durante una crisi convulsiva può portare a delle lesioni e, nel caso di eventi ricorrenti, è possibile assistere anche ad un progressivo danneggiamento del sistema nervoso, anche se per la maggior parte delle persone questo non avviene.

L’acido valproico viene talvolta prescritto per il controllo della malattia bipolare, una malattia psichiatrica caratterizzata dall’alternanza di crisi depressive e maniacali che possono durare alcuni giorni ma anche settimane, mesi o anni. Durante le crisi depressive, le persone affette si sentono tristi, senza speranza, inutili e manifestano tendenza al suicidio. Durante gli episodi maniacali invece, sono euforiche, irritabili e mettono in atto comportamenti privi di giudizio e spesso rischiosi.

Il farmaco viene prescritto anche nel trattamento di alcuni tipi di emicrania, al fine di prevenirne la comparsa ricorrente, e nel trattamento di alcune patologie da dolore cronico.

I livelli ematici di acido valproico devono essere mantenuti all’interno di una stretta finestra terapeutica. Se i livelli del farmaco sono troppo bassi, possono comparire i sintomi della malattia mentre concentrazioni ematiche eccessive sono associate alla comparsa di gravi effetti collaterali. Spesso la ricerca di concentrazioni equilibrate non è facile; il farmaco infatti viene metabolizzato a livello epatico con velocità variabili e diverse da persona a persona.

Nel sangue la maggior parte dell’acido valproico circolante è legato a proteine di trasporto, ma la porzione attiva corrisponde al farmaco non legato (libero). La presenza di patologie associate ad una ridotta quantità di proteine nel sangue può comportare la presenza di quantità eccessive di farmaco circolante libero e quindi attivo.

Per queste ragioni, il dosaggio dell’acido valproico deve essere variato attentamente fino al raggiungimento della concentrazione terapeutica; tale dosaggio varia tra persona a persona e può anche variare nello stesso soggetto nel corso del tempo.

Come e Perchè

Quali informazioni è possibile ottenere?

Il test viene utilizzato per misurare e monitorare la concentrazione ematica di acido valproico e per verificare che questa sia all’interno dell’intervallo terapeutico.

Il dosaggio del farmaco deve essere variato sulla base dei risultati forniti dal test per la misura della sua concentrazione ematica. Il test deve essere eseguito ad intervalli regolari e, in caso di necessità, per la verifica del mantenimento dei livelli di concentrazione terapeutici.

Il test può essere richiesto anche nel caso in cui un paziente in trattamento con acido valproico interrompa o inizi un trattamento con altri farmaci che potrebbero avere un’interazione con il farmaco o nel caso in cui il paziente manifesti sintomi della patologia per la quale è in trattamento, come convulsioni, emicrania o variazioni bipolari dell’umore. Il clinico può inoltre richiedere il monitoraggio dei livelli ematici di acido valproico nel caso in cui i pazienti in trattamento sviluppino sintomi associati agli effetti collaterali del farmaco sia nelle fasi iniziali della terapia che nel corso del tempo.

Nonostante di solito venga richiesta la misura della concentrazione ematica totale di acido valproico (frazione libera + frazione legata alle proteine, di solito la più abbonante) in presenza di particolari condizioni o patologie, il clinico può richiedere la misura della concentrazione ematica della porzione libera del farmaco, che corrisponde a quella farmacologicamente attiva. In condizioni normali il rapporto tra la frazione libera e quella legata alle proteine è piuttosto stabile, pertanto la misura della concentrazione totale di acido valproico può essere utilizzata nel monitoraggio. In presenza di particolari patologie questo equilibrio può tuttavia essere alterato. La percentuale di farmaco libero può aumentare e il paziente può andare incontro allo sviluppo di effetti tossici pur in presenza di concentrazioni ematiche all’interno dell’intervallo terapeutico. In ogni caso il dosaggio della concentrazione totale è il test normalmente richiesto dal clinico.

Domande Frequenti

Per quanto tempo deve essere assunto l’acido valproico?

L’acido valproico in genere viene assunto ogni giorno (a volte anche più volte al giorno) per tutto il corso della vita. Un’eccezione può essere rappresentata dai casi in cui le convulsioni sono causate da patologie temporanee e che possono richiedere l’assunzione del farmaco solo per un breve periodo di tempo.

Fonti

Fonti utilizzate nella revisione corrente

2018 review performed by Shu-Ling Fan, PhD, DAACC, FACB, Director Clinical Laboratories, Department of Pathology.

(March 1, 2017) MayoClinic.com. Valproic Acid (Oral Route). Available online at https://www.mayoclinic.org/drugs-supplements/valproic-acid-oral-route/description/drg-20072931. Accessed on 9/24/18.

(July 15, 2017) MedlinePlus Drug Information. Valproic Acid. Available online at https://medlineplus.gov/druginfo/meds/a682412.html. Accessed on 9/24/18.

(August 8, 2018) National Institute of Neurological Disorders and Stroke. Seizures and Epilepsy: Hope Through Research. Available online at https://medlineplus.gov/druginfo/meds/a682412.html. Accessed on 9/24/18.

Epilepsy Foundation. Medication Lists: Valproic Acid. Available online at  https://www.epilepsy.com/medications/valproic-acid. Accessed on 9/24/18.

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